Passi sospesi nel tempo: il viaggio magico dei trampoli.
Per secoli, l’uomo ha cercato modi per sollevarsi da terra, e i trampoli sono stati fedeli compagni in questa ricerca. Lunghi pali di legno robusto hanno elevato pastori, artisti e viaggiatori, offrendo loro una prospettiva diversa del mondo.
Nell’antica Grecia, chi camminava sui trampoli veniva chiamato *kōlobathristēs*, e già allora questa pratica non era solo funzionale, ma anche spettacolare. Nell’Impero Romano, si racconta di danzatori che si esibivano con grazia sui trampoli, cantando lodi agli dei.
Ma furono soprattutto i pastori a fare dei trampoli un’estensione naturale delle loro gambe. Nel sud-ovest della Francia, attraverso le pianure paludose delle Landes, si muovevano con agilità sopra il terreno insidioso e fangoso. Con trampoli alti fino a due metri, sorvegliavano dall’alto il loro gregge, sfuggendo ai morsi dei serpenti e spostandosi rapidamente tra i cespugli. Dal loro punto di osservazione privilegiato, potevano prevedere l’arrivo delle tempeste prima di chiunque altro.
Nel cuore dell’Europa, a Namur, in Belgio, i trampoli divennero parte della vita quotidiana. Quando il fiume Sambre esondava, i cittadini li usavano per camminare sopra le acque. Oggi, per onorare questa tradizione, si tengono spettacolari giostre e combattimenti sui trampoli, così radicati nella cultura locale da essere stati riconosciuti come Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO nel 2021.
Anche in terre lontane i trampoli hanno lasciato il segno. Nel sud-ovest dell’Etiopia, il popolo Banna li utilizzava per proteggersi dai predatori mentre custodiva il bestiame. E nelle foreste del Messico precolombiano, i Maya celebravano il nuovo anno danzando su trampoli altissimi, come raffigurato nel *Codex Madrid*.
Quello che un tempo era uno strumento di sopravvivenza è oggi un simbolo di meraviglia e spettacolo. Dai carnevali caraibici, dove i “Moko Jumbies” sfilano in costumi sgargianti per scacciare gli spiriti maligni, alle piazze delle città moderne, dove gli artisti sui trampoli incantano il pubblico con le loro acrobazie, il fascino di questa pratica è rimasto intatto.
Ma i trampoli non sono solo un elemento di intrattenimento. Alcuni sono progettati per il lavoro: imbianchini e installatori di cartongesso li utilizzano per raggiungere altezze senza bisogno di impalcature. Altri trasformano il movimento in gioco, come i trampoli a molla, che permettono di correre, saltare ed eseguire incredibili acrobazie.
Anche le antiche tradizioni resistono. In Spagna, nel villaggio di Anguiano, alla fine di luglio gli uomini volteggiano lungo le strette strade su trampoli alti mezzo metro. Le loro ampie gonne colorate si gonfiano nell’aria, mentre il ritmo dei tamburi accompagna ogni piroetta.
Nel corso degli anni, i trampoli non sono stati solo un mezzo di trasporto o di espressione artistica, ma anche un modo per spingere i limiti dell’uomo oltre ogni immaginazione. Ecco alcuni record straordinari legati ai trampoli:
– Nel 1891, Sylvain Dornon, un trampoliere della regione francese delle Landes, camminò da Parigi a Mosca in soli 58 giorni.
– Il 1° ottobre 2001, Saimaiti Yiming dalla Cina percorse 79,6 km su trampoli alti 73 cm in 24 ore nella contea di Shanshan, Xinjiang, Cina.
– Il 14 settembre 2002, Doug Hunt dal Canada stabilì il record per aver camminato sui trampoli più pesanti mai usati. Pesavano in totale 62,1 kg e riuscì a fare 29 passi senza aiuto su trampoli alti ben 15,56 metri.
– Il 15 novembre 2006, Saimaiti Yiming batté il Guinness World Record camminando per 10 passi su trampoli alti 16,41 metri.
– Nel 2008, Roy Maloy dall’Australia fece cinque passi su trampoli alti 17 metri, stabilendo un record non ufficiale per i trampoli più alti mai usati.
Oggi i trampoli non sono più un mezzo di locomozione comune, ma continuano ad affascinare e ispirare, offrendoci un nuovo modo di vedere il mondo. Forse, in fondo, il desiderio di elevarsi da terra non è mai davvero scomparso.